“…… (ero) carcerato e siete venuti a trovarmi” si legge nel vangelo
di Matteo che ascoltiamo la domenica e che con difficoltà mettiamo in pratica per disinteresse e pregiudizio verso chi ha sbagliato ma non merita di essere dimenticato.
Un gesto concreto d’amore per i
ristretti delle carceri di Roma, Opera a Milano, Modena, Salerno e Palermo si è
ripetuto il 22 dicembre scorso grazie all’impegno dei volontari del Rinnovamento nello Spirito Santo e di Prison Fellowship Italia con
l’apporto fondamentale di
grandi chef italiani, giornalisti, attori e cantanti che hanno garantito la
loro presenza nelle strutture carcerarie e l’intervento di alcuni sponsor.
L’evento ha ricevuto il patrocinio
del Ministero di Grazia e Giustizia.
A Roma l’iniziativa “L’ALTrA cucina… per un pranzo d’amore”
si è svolta presso la sezione femminile del Carcere di Rebibbia e ha
visto la partecipazione gioiosa di oltre trecento detenute, con alcuni piccoli
delle recluse, che nel corso di oltre due ore hanno fraternizzato e vissuto
una giornata diversa che certamente rimarrà nella loro memoria, c'è chi ha gioito ma anche chi ha pianto, come anche
nella nostra di volontari.
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Il menù a Rebibbia (foto di Daniela Di Domenico, a. stampa RNS e Prison Fellowship Italia) |
Durante
il pranzo si sono succeduti gli sketch di Michele La Ginestra, Nino Taranto, Marco Passiglia e Francesca Di Cataldo che hanno
divertito le detenute con la loro verve
artistica.
Amedeo Minghi ha coinvolto le detenute e il
personale carcerario con i suoi successi cantati dal vivo, poi gli artisti,
tra cui gli attori Linda Batista
e Antonio Palmese, e i volontari con il cappellino rosso stellato hanno cinto
“the black apron” di Prison
Fellowship Italia per servire i piatti, cucinati dalla chef Cristina Bowerman
che ha preparato con l’aiuto del suo staff e di alcune detenute le
prelibatezze del suo ristorante romano, alla lunghissima tavolata delle
detenute preparata dai volontari.
La conduttrice televisiva Arianna Ciampoli ha introdotto gli
interventi sul piccolo palco allestito nel corridoio con la gioia e la
capacità che le sono proprie grazie anche all’apporto del fonico
Agostino Cossu che all'inizio con la sua chitarra ha scaldato i presenti da buon animatore del Rinnovamento nello Spirito.
Erano
presenti al pranzo la direttrice del Carcere di Rebibbia Del Grosso che ha rivolto alle detenute un augurio speciale
e il magistrato di sorveglianza che
ha autorizzato l’iniziativa del pranzo di Natale.
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I volontari con la chef Cristina Bowerman e gli artisti (foto Daniela Di Domenico) |
E’
intervenuto il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez, che
ha rivolto alle detenute parole di solidarietà e speranza ricordando i
recenti interventi di Papa Francesco che, nel corso del giubileo, ha chiesto allo Stato un atto concreto di clemenza per i detenuti ritenuti idonei.
Martinez
tra l’altro ha giustamente sottolineato che “alle detenute che pensano di aver ricevuto ‘qualcosa’, voglio dire
che siamo noi che abbiamo ricevuto la gioia della fraternità, dell’amicizia e
di essere una sola famiglia umana, al di là delle sbarre e al di qua di tutte
le nostre prigionie” augurando che in questo Natale le detenute “possano avere cuori di carne e non di
pietra, cuori che non siano lontani dal bene …. “questa è l’opportunità per
scegliere il bene e per decidere di cambiare vita”.
Il presidente del Rinnovamento nello Spirito ha ricordato che “se non si comprende
l’importanza di una vera conversione, se non si intraprende la strada del
perdono di se stessi e di chi ci ha procurato del male, si rimarrà sempre dei
prigionieri”.
La
società civile presente in quest’occasione “non si è dimenticata dei detenuti, ma è entrata in carcere per
ricordare a tutti che ogni vita è preziosa per Dio e che la dignità umana
sempre merita non solo giustizia, ma anche misericordia”.
A conclusione del meeting per alcuni minuti si è susseguito l'applauso delle detenute e del personale carcerario agli artisti e ai volontari che hanno condiviso il pranzo donando un piccolo ma importante servizio.
Un augurio di pace e serenità a tutti i ristretti nelle case circondariali italiane, ai volontari e agli amici artisti che hanno condiviso il servizio spendendosi di persona.
Luigi De Valeri
Prison Fellowship Italia Onlus
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