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martedì 29 dicembre 2009

"E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv. 1, 14a).


Dagli Apoftegmi dei Padri del deserto.

"Un monaco del deserto di Scete, nato da una famiglia di schiavi, ogni anno andava ad Alessandria per portare il salario ai suoi padroni e lavargli i piedi.
Costoro però non volevano che ciò accadesse e gli dicevano: "Padre, non fare questo".
Ma il monaco insisteva rispondendo "Io mi dichiaro vostro servo e pieno di gratitudine perchè mi avete lasciato libero di servire Dio."
Io voglio lavarvi i piedi e voi accettate questo mio salario."

Essi allora lo lasciarono fare e lo congedarono con grande onore.
"

In questo tempo di gioia per la nascita di Gesù, che incarnandosi ha permesso la salvezza di noi tutti, senza distinzioni di ceto, razza o religione, ricordando con il titolo del post il prologo del Vangelo di Giovanni, è mia intenzione accantonare gli abituali temi giuridici del blog invitando il lettore a meditare su un apoftegma dei Padri del deserto.

La breve massima fa riflettere sul valore dell'umiltà,sulla riconoscenza e sull'uguaglianza fra tutti gli uomini.
Ho scelto di arricchire il post con l'affresco della fine del Quattrocento di Bernardino di Betto detto Pinturicchio "Natività con S.Girolamo" conservato nella splendida Basilica di S.Maria del Popolo a Roma.

Ma chi erano i Padri del deserto e cosa sono gli apoftegmi ?
Venivano chiamati Padri del deserto quei monaci eremiti che nel IV secolo d.c., giunta finalmente la pace nell'impero di Costantino, lasciarono le città per vivere nel deserto della Palestina, dell'Egitto o della Siria.
Il primo e più ricordato tra questi monaci fu Antonio il Grande.
Costoro volevano vivere la fede cristiana con rigore ed ebbero vari discepoli e i loro detti, gli apoftegmi, permettono di conoscere la spiritualità di questi anacoreti.
Il termine apoftegma deriva dal verbo greco "apophthenghésthai" che significa "enunciare una sentenza" e dunque vuol dire "detto,sentenza,massima", viene riferito ad una frase o sentenza che racchiude in sintesi una verità e fa riferimento ad una situazione storica con personaggi reali, è una specie di sentenza enunciata dal protagonista in risposta ad una affermazione di un altro soggetto.
La Bibbia contiene libri apoftegmatici come i Proverbi e celebri sono gli Apoftegmi dei Padri del deserto costituendo una fonte preziosa per la storia della spiritualità e le origini del monachesimo cristiano.

Al termine di questa dovuta intromissione nella spiritualità (ma potrei dire di avervi proposto sempre una "sentenza" anche se dai contenuti assai più importanti di quelle elaborate dai giudici ...) è mio dovere augurare a tutti coloro che visitano il blog, anche occasionalmente, un sereno e felice Natale 2009 e a chi ha perso il lavoro nell'anno che sta terminando di ritrovarlo nel 2010, grazie, non solo all'intervento di chi governa o comunque degli uomini, ma all'aiuto di Colui che tutto move (Dante, Par.1)e sul quale tutti possiamo confidare nelle difficoltà della vita.

Buon Natale e felice Anno nuovo
ovvero per chi, come me, ha un debole per il latinum
"Natale hilare et Annum Faustum!"
Aloysius

1 commento:

Giuseppe Sbardella ha detto...

Grazie Luigi, la riconoscenza e l'umiltà sono virtù caratteristiche di quell'essere "servi inutili" di cui parla il Vangelo di Luca.
Avremmo tanto bisogni di servi inutili anche fra i politici cosiddetti cristiani che poi pensano in primis alla loro utilità e non a seguire il disegno di Dio su di loro.
Ancora buon 2010 a te ed a Irene.
Ciao, a presto